La vita di un piccolo borgo di campagna risveglia antichi riti, credenze, sapienze; l’Artista ne trae nuova linfa per opere che evocano un senso antico del sacro.
Un sacro che si può cogliere nella lavorazione di antiche porte di paese che diventano meravigliosi telai pregni di colore rispecchiante la limpidezza dei cieli o il trascolorare delle stagioni.
Nei bagliori dell’oro che illumina cornici di finestre-quadro dal disegno gotico, custodenti pagine manoscritte di musica sacra.
Nelle copertine di bibbie impastate di materia-colore e frammenti di materiali preziosi.
Nelle cornici di radice d’olivo incurvate e bombate alla maniera barocca che incastonano dinamici segni della metamorfosi della natura.
In trasparenti cupole che come stravaganti reliquiarii espongono aeree sagome e ricami di carta.
Sacro e Profano si fondono in una commovente esaltazione dei riti sacri della natura.

foto: mostra "Tra Sacro e Profano", Chiesa degli Artisti, Roma 2004